Ancora una sintesi dei differenti stili degli scozzesi: convincente solo in parte.
Biffy Clyro – Ellipsis.
Scozzesi con all’attivo sette album in studio, quattro raccolte, due dischi dal vivo e capaci di vantare prestigiose partecipazioni come headliner a festival internazionali, i Biffy Clyro capitanati da Simon Neil hanno pubblicato, all’inizio di questo mese un nuovo lavoro, ufficialmente presentato lo scorso 8 luglio: Ellipsis. Band interessante ed eclettica, sospesa fra una produzione sperimentale e avanguardistica, nella migliore tradizione post-grunge e alternative, e sonorità più facili, adatte al grande pubblico delle radio mainstream e delle arene, nelle quali si è spesso esibita negli ultimi anni.
La band di Simon Neil dopo Puzzle
Critica e fan sono concordi nel considerare l’album Puzzle, del 2007, il punto di svolta della loro carriera, l’ultimo progetto davvero indie della band, approdata, alla pari dei conterranei Muse e Mumford and Sons, su lidi decisamente più commerciali, come può ben testimoniare il loro penultimo lavoro, Opposites, ambizioso e, perlomeno nelle intenzioni, compendio delle differenti traiettorie percorse dal gruppo. L’esito non aveva convinto e i fan attendevano con ansia un nuovo lavoro per comprendere lo stato dell’arte della band di Glasgow.
Sulla strada di Opposites, ma guardando anche più indietro
Anche con Ellipsis, però, cercano di fare nel miglior modo possibile una sintesi della differenti sonorità che compongono il loro universo e l’esito non può essere valutato in modo univoco, perché diversi e non omogenei per qualità sono gli undici brani. Fra i più riusciti, meno convenzionali e più sperimentali non possiamo non segnalare Friends And Enemies, Medecine e On A Bang. Nella prima le sonorità più tipicamente ruvide e rock chitarra/basso/batteria sono ingentilite dalla presenza originale e inattesa di un coro di bambini a fare da contrappunto alla melodia principale. “With friends as good as you, who needs enemies?” recita il refrain rendendo l’effetto ancora più spiazzante. La seconda è una ballata rock estremamente gradevole. On A Bang, infine, è forse il brano più bello di Ellipsis, il meno mainstream e il più vicino a quanto i fan puristi della band si attendevano, un pezzo ruvido, veloce e ritmatissimo,i dalle sonorità sporche e post-grunge.
Non tutto il lavoro, tuttavia, riesce ad essere all’altezza di questi tre brani. Small Wishes, Animal Style e Howl, così come il brano di apertura Wolves of Winter sono senza dubbio attribuibili allo stile Biffy Clyro, ma nel senso più commerciale del termine. Pur nella loro complessiva gradevolezza, restano piuttosto scontati e ci inducono a rivedere verso il basso il giudizio complessivo su Ellipsis, giudizio che non può che essere di poco sopra la sufficienza.
6,3/10