Si sentono palesemente a casa propria, a Parigi, i DIIV. Ce ne eravamo già accorti nello scorso mese di giugno.
I DIIV non deludono nella data al Trabendo
E ne abbiamo avuto la conferma martedì scorso in occasione del loro concerto al Trabendo. Le loro esibizioni, proprio per l’estremo buon umore che caratterizza i membri del gruppo, sono quindi sempre di alto livello e una sensazione di benessere generale avvolge la band come il pubblico. Parla sempre tanto il lead singer Zachary Cole Smith. Sono frasi spesso dal tono surreale (così come la capigliatura). Ma non possiamo negare la grandissima simpatia di questo fragilissimo e biondissimo musicista americano.
Sullo sfondo del palco sono proiettate immagini colorate, a tratti oniriche. Backstage, camere d’albergo, visi sorridenti ed espressioni stranite. Su tutto trionfa l’immagine del nume tutelare di Zach, Kurt Cobain.
Una band padrona dei propri mezzi
La musica è eccellente. Suonano bene i DIIV, e bella è la setlist, peraltro apprezzatissima dal pubblico di fan. Un mélange di brani dall’ultimo lavoro Is The Is Are e dal precedente Oshin. Grande entusiasmo come prevedibile per Bent (Roi’s Song) e per Dopamine. Ma anche per Sometime, Healthy Moon e la bellissima Take Your Time. Il pubblico interagisce con entusiasmo e la band apprezza. Si balla, si canta e ci si diverte assieme. Zachary chiede spesso al pubblico che canzone desidera ascoltare e sovente asseconda le richieste. E’ un’ulteriore dimostrazione di come non vi è nulla di artefatto nell’attitudine della band. I membri del gruppo padroneggiano la propria produzione musicale senza problemi e non hanno bisogno di molto per esibirsi al meglio.
Davvero un’altra grande serata per i DIIV quindi, che attendiamo per un nuovo live e, perché no, anche per un nuovo album.