Robert Pollard e i suoi Guided By Voices tornano con Warp and Woof.
Cosa volete che sia per l’autentica macchina da guerra che ha nome Robert Pollard produrre un disco che in appena 37 minuti ti sciorina 24 canzoni? E non è neppure questa la cosa più sorprendente, ma che praticamente riesca quasi a non sbagliare un colpo. Infatti qui troviamo il Nostro in ottima forma. Creatore di melodie di stampo indie fresche, spigliate e accattivanti. Altri ne avrebbero ricavato materiale per almeno tre, quattro dischi, ma prudenza e moderazione non fanno parte della misura artistica e lavorativa di Pollard. Basti pensare che sotto il nome Guided By Voices ha pubblicato in poco più di trenta anni 27 album e quasi altrettanti EP, cui vanno aggiunti altrettanti dischi usciti a suo nome e tutti gli altri pubblicati sotto varie sigle e progetti. Una frenesia creativa che pur con qualche caduta e ripetitività si è comunque accompagnata a un livello qualitativo in linea con le indubbie capacità dell’ormai sessantenne cantautore e chitarrista.
Warp and Woof segue Zeppelin Over China
Se poi consideriamo che il 2019 non è ancora arrivato a metà del suo corso e oltre a questo Pollard ha già pubblicato l’imponente Zeppelin Over China con ben trentadue brani per 75 minuti di musica, c’è da farsi venire il mal di testa. Ma il Nostro è fatto così e senza starci a pensare ha buttato giù le idee, scritto le canzoni, e le ha registrate durante la Space Gun Tour, fra camere d’albergo, il retro del furgone, piccoli studi trovati durante il tour, in compagnia dei chitarristi Doug Gillard e Bobby Bare, dal bassista Mark Shue e dal batterista Kevin March.
Il disco inizialmente doveva uscire come una serie di EP. Eppure, per quanto incredibile possa apparire, non soffre del modo avventuroso e precario col quale è stato realizzato. Merito della scrittura agile e fantasiosa di Pollard, ma anche della compattezza della band, nella quale spicca il lavoro alla chitarra di Gillard.
I Guided By Voices di Warp and Woof ancora in forma
Warp and Woof si colloca fra le migliori produzioni della band. Ci rimanda al lo-fi e alla beata incoscienza e a quel pizzico di follia che caratterizzò i primi dischi a firma Guided By Voices. La scaletta scorre veloce e piacevole. Non si fa in tempo ad appassionarsi a una melodia, a un ritmo che già ne arriva un’altra. E questo certo può essere un limite, ma in compenso non ci si annoia di certo e non si ha che l’imbarazzo della scelta fra le 24 canzoncine proposte.
Gradite brani tesi, elettrici e chitarre fuzz? Ecco Bury the Mouse o Foreign Deputies. Preferite i rimandi al pop rock dei sixties? Allora Photo Range Within o My Angel, con i loro rimandi agli Who andranno benissimo. Ma c’è spazio per l’acid rock in My Dog Surprise o Blue Jay House, per i riff potenti in Thimble Society, per follia e distorsioni in My Dog Surprise o per la sognante aria West Coast nell’intreccio di chitarre acustiche di Down The Island e nello splendido strumentale It Will Never Be Simple. Il calderone rock’n’roll preparato da Pollard & co. ribolle di idee. La cosa migliore è lasciarsi travolgere dalla funambolica giostra dei Guided By Voices.
Be the first to leave a review.