Recensione: Randy Newman – Dark Matter

Il ritorno di Randy Newman, fra musica rock e Broadway

 

Randy Newman - Dark Matter
Nonesuch Records – 2017

 

74 anni e quasi 50 anni di carriera: Randy Newman, poliedrico musicista statunitense, due volte premiato con l’Oscar per le sue composizioni originali, estremamente profilico e fuori da ogni schema, è tornato in scena  con un nuovo bellissimo lavoro, Dark Matter, pubblicato con la prestigiosa Nonesuch Records e qualitativamente non lontano dai suoi capolavori anni ’70. Rock, blues, jazz si intrecciano e dialogano nelle nove tracce che compongono i 40 minuti scarsi dell’album.

Dark Matter: un disco per ogni tipo di pubblico

Musica, testi e atmosfere da vaudeville, che paiono rubate a un musical di Broadway, costituiscono un insieme indefinibile che riesce ad essere apprezzato da ogni tipo di pubblico. Non è un caso che recensioni siano apparse sui più conosciuti siti dell’indie rock così come sul New Yorker, a sottolineare la dimensione universale di Randy Newman. Ce ne accorgiamo sin dalla prima traccia, The Great Debate, che ha l’andamento di una vera piéce teatrale.

Musica e ironia come in una piéce di Broadway

Otto minuti fitti fitti per un dialogo serrato su creazionismo e anticreazionismo al quale partecipano personaggi credenti, agnostici e atei senza mai perdere la barra della leggerezza e autoironia e con una giusta dose di cinismo. Ma è la politica, assieme alla fede, la grande protagonista di Dark Matter.

Randy Newman e la politica

Il secondo brano, Brothers, ci parla infatti di John e Robert Kennedy immaginati alla vigilia della crisi dei missili su Cuba. Le ragioni di stato si intrecciano al ritmo della rumba cubana e il pezzo si trasforma in un omaggio alla musica di Celia Cruz. “There’s a woman there in Cuba/ Whom I love/ Oh no, Jack/ Not in a bad way, but a good way/ Do you know any Cuban music, Bob? / Does I Love Lucy count? / Of course it does /But the one whom I love is/ Celia Cruz” recita la canzone. Non è certo un caso che a questo pezzo segua il graffiante Putin, un brano ironico e spiazzante sul potente presidente russo, stigmatizzato in tutte le sue manie e nei suoi piccoli e grandi tic di vanità, una sorta di Tom Cruise alla ricerca di un primo piano, così come spiegato dallo stesso Newman in una recente intervista.

Ironia e disillusione

I testi hanno una grandissima rilevanza nella produzione di Newman, proprio per la loro teatralità e la grande autoironia che li contraddistingue. Tuttavia la musica non è meno rilevante. Grandissima è anche la varietà di stili musicali. Si va dal vaudeville, al jazz, fino ad arrivare a romantiche ballate dominate dal suono di un pianoforte o accompagnate da archi.

Atmosfere hollywoodiane per Dark Matter

Sovente si respira una dimensione quasi hollywoodiana, a sottolineare una volta di più il talento di Newman nel creare colonne sonore di grande bellezza. Lost Without You e Wandering Boy ne sono un bell’esempio. Pezzi intimistici, malinconici che parlano di amore, delusione e disillusione, su un ritmo a volte vagamente retro. “Even if I knew which way the wind was blowing / Even if I knew this road would lead me home /Even if I knew for once where I was going / I’m lost out here without you”. Cosi’ canta Newman in apertura di Lost Without You.

E c’è spazio anche per il blues e la California surf

Dunque rock, blues e jazz, ma anche testi teatrali e cinematografici. Un album davvero spiazzante e bellissimo, questo di Randy Newman, con le sue storie surreali e glam che in On the Beach ci trasportano anche nella California dorata dei surfers. E nel mondo fatato dei bluesmen con Sonny Boy. Ne sono stata rapita sin dal primo ascolto e non posso che consigliarlo a tutti quanti.

 

Randy Newman - Dark Matter
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Milanese trapiantata a Parigi, fra filosofia e diritto, le mie giornate sono scandite dalla musica. Amo la Francia, il mare e il jazz. I miei gruppo preferiti ? I Beatles, i Radiohead, gli Interpol e gli Strokes.

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