shaon van etten i dont want

shaon van etten i dont want

Brilla come un diamante prezioso l’ultimo lavoro di Sharon Van Etten.

Un breve EP, solo cinque tracce per una durata totale di 22 minuti. Tanto basta per richiamare la nostra attenzione sulla cantautrice che nel 2014 ci ha regalato con Are We There uno degli album più belli e intensi dell’anno. I Don’t Want To Let You Down è una splendida conferma sotto ogni aspetto del talento di Sharon.
E’ la title track I Don’t Want To Let You Down ad aprire il mini-album, ed è una vera e propria dichiarazione di intenti: “When dreams grew black/ I didn’t want to see the light/ Cross through hell in snow/ Dreams were gone within yourself/ Taught me to know what it’s like/ Don’t shout it, stay /I don’t want to let you down”, canta Sharon, su note scandite da una bellissima chitarra che domina la canzone più ritmata e movimentata dell’EP.

I Don’t Want To Let You Down: solo cinque tracce

Le cinque tracce non deluderanno chi è già stato conquistato in passato dalle atmosfere cupe e malinconiche della Van Etten. Non si può anzi non notare come la sua vena poetica sia diventata più matura e consapevole rispetto ai precedenti lavori, come testimoniano i quatto brani che seguono, perfetta fusione di musica e liriche.
Just Like Blood è una meravigliosa ballata al pianoforte che si conclude con l’accompagnamento di uno struggente violino. I Always Fall Apart, sempre al pianoforte, suona come una confessione: “You know it’s always been my heart/ You know I always fall apart/ it’s not my fault”.

Pay My Debts è un’altra traccia fortemente atmosferica. La confessione di Sharon continua: “I know myself better than you do”, proclama nel momento più intenso del brano.
L’EP si conclude, troppo presto, ahimé, con la versione live di Tell Me, pezzo che, in forma di demo era stato incluso nella versione deluxe dell’album Tramp, pubblicato nel 2012. Si tratta davvero di cinque perle, cinque canzoni perfette, che non ci si stanca di ascoltare. Ben tornata, Sharon.

9/10

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Milanese trapiantata a Parigi, fra filosofia e diritto, le mie giornate sono scandite dalla musica. Amo la Francia, il mare e il jazz. I miei gruppo preferiti ? I Beatles, i Radiohead, gli Interpol e gli Strokes.

Di Mariangela Macocco

Milanese trapiantata a Parigi, fra filosofia e diritto, le mie giornate sono scandite dalla musica. Amo la Francia, il mare e il jazz. I miei gruppo preferiti ? I Beatles, i Radiohead, gli Interpol e gli Strokes.

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