di Raimondo Bignardi
Non so da dove spunti fuori questo 53-years-old songwriter. Geograficamente sì, da Lafayette, Indiana, ma non so altro, se non che questo è il suo primo album e che è stato pubblicato con l’aiuto di un crowdfunding (chi dia dei soldi per finanziare un artista sconosciuto di 53 anni per me è un altro mistero).
Volto segnato dalla vita, immagino il romanzo dei tanti mestieri prima di arrivare al disco: operaio, buttafuori, camionista, pianista di piano bar; aspetto da beautiful loser che si riflette esattamente nella musica che fuoriesce da Available Light, un country-soul anni ’70-’80 sporcato da una voce che pare consumata da ogni vicissitudine. Si alternano sulla solida base basso-batteria-chitarra acustica il piano, la slide, l’elettrica, i cori femminili. Lo stile è avvicinabile a John Hiatt, la voce a Greg Brown e al Waits più country.
Ma più che altri musicisti il vecchio Dave mi ricorda quei cowboys da western crepuscolari, interpretati da attori non più giovani tipo Jeff Bridges o Tommy Lee Jones che nel film tutti trattano da vecchi ormai finiti, mentre solo noi del pubblico sappiamo che in passato sono stati dei fighi pazzeschi, la cui unica colpa è stata quella di essere coerenti con sé stessi fino in fondo.
Mi piace pensarlo così il vecchio Dave, magari né originale né di classe superiore, però dotato di grandi coerenza e sincerità.
Ascoltatelo percorrendo la Piacenza-Torino al tramonto (direzione Ovest) e vi sembrerà di essere i protagonisti di Crazy Heart in viaggio verso l’ennesimo honky-tonk bar di periferia in cui esibirsi per pochi spiccioli.
7/10
httpv://www.youtube.com/watch?v=Fb7V1XZHUzU
Easy Mistake