Top Tom e Flop Tom
(ovvero i migliori e i peggiori dischi del 2019 per copertine, video e molto altro ancora)
Il live dell’anno
LCD Soundsystem – Electric Lady Sessions

Nel 2018 siamo stati costretti a pubblicare il ‘disco più triste dell’anno’ per Xxx Tentacion. Per fortuna nel 2019 introduciamo più allegramente il live dell’anno per gli LCD Soundsystem che, già bravi in studio, dal vivo sono un insieme incredibile.
Il miglior esordio del 2019
Billie Eilish – When We Fall Asleep Where Do We Go

Non poteva che essere la sorprendente adolescente Billie.
Menzioni speciali per Nothing Great About Britain di Slowthai e Psychodrama di Dave.
La migliore canzone del 2019:
Lana Del Rey – Mariners Apartment Complex
“They mistook my kindness for weakness / I fucked up, I know that, but Jesus / Can’t a girl just do the best she can? / Catch a wave and take in the sweetness / Think about it, the darkness, the deepness / All the things that make me who I am”: che altro aggiungere? La canzone racchiude tutto il fascino che sprigiona da Norman Fucking Rockwell!
Copertina migliore
FKA Twigs –Magdalene

E’ una copertina divisiva (e il discorso vale per tutto l’artwork) perché non gratificante esteticamente, però in accordo con il tema doloroso del disco. In più scardina l’iconografia rassicurante della “bella donna in copertina”.
Copertina peggiore
Bruce Springsteen – Western Stars

Cos’è?! Furia cavallo della stella del west? Si immagina che per un disco, peraltro buono, il Boss potrebbe trovare un grafico e un’idea. E invece no: un cavallo qualunque, per giunta ritratto di culo, su sfondo altrettanto qualunque fa veramente cowboy dei poveri. Un po’ di impegno Bruce! Uno con la tua notorietà dovrebbe avere gente in grado di occuparsi dell’estetica del prodotto.
Menzione di disonore per Kanye West – Jesus Is King che non ha nemmeno la copertina.

Le perplessità di Tomtomrock
Come detto sopra, Ghosteen di Nick Cave ha diviso redazione e collaboratori del nostro sito. C’è chi lo ha trovato noioso e chi, al contrario, lo ha eletto a proprio disco dell’anno (e un po’ ovunque figura fra i best 2019). In ogni caso un artista che lascia comunque il segno. Controcorrente senza se e senza ma è la posizione di Tomtomrock rispetto a Titanic Rising di Weyes Blood, lodatissimo più o meno ovunque e disco dell’anno per l’autorevole mensile britannico Uncut. Da noi nessuno lo ha menzionato fra i propri preferiti e la nostra recensione è piuttosto fredda.
Potevano fare meglio
Kanye West: Anche quest’anno, come nel 2018, Jesus Is King è un disco non all’altezza dei trascorsi geniali del nostro, per il quale si può seriamente temere che la condizione mentale abbiano ormai avuto la meglio (che poi sarebbe il peggio).
Coldplay: Abbiamo dato 4,5 a Everyday Life, ma, diciamocelo, è un regalo. Inascoltabile.
Foals: Due dischi nell’arco di 12 mesi. Si intitolano Eveything Not Saved Will Be Lost pt. 1 & 2 e, paradossalmente, sarebbe meglio perderli entrambi. Sono il simbolo della crisi dell’indie rock
Potevano fare peggio
Questa sezione di solito è monopolizzata dai veterani del rock classico che continuano a esprimersi in modo adeguato nonostante la lunga carriera e l’inevitabile “calo fisiologico”, oppure recuperano credibilità dopo un periodo di appannamento. Bruce Springsteen, Van Morrison, Neil Young, Liam Gallagher, Joe Jackson, Iggy Pop, i Waterboys si fanno beffe degli indie rockers di cui sopra. Sono tutti presenti nei Top Tom oppure nelle preferenze dei collaboratori.
Miglior video
Tyler, The Creator – A Boy Is A Gun
Un irresistibile Tyler in parrucca bionda ironizza sugli stereotipi dell’opulenza, della sessualità e della razza.
A completare una Top Ten dove il dramma si alterna all’ironia (magari nello stesso video) provvedono:
PNL – Au DD
Danny Brown – Dirty Laundry
Dave – Black
KOKOKO! – Azo Toke
Slowthai,+ Mura Masa – Doorman
Stormzy – vossi bop
Fka Twigs – Cellophane
Metronomy – Salted Caramel Ice Cream
Richard Dawson – Jogging
Testo dell’anno
Un testo che ha destato scalpore in Inghilterra: leggendolo si comprende il perché. Il premio Mercury dell’anno passa in rassegna clichés e nodi della questione razziale. A ben vedere, non sono soltanto gli inglesi a doverlo leggere con attenzione.
Libro a tema musicale dell’anno
Jon Savage – Joy Division-Autobiografia di una band
Il racconto a più voci della breve, intensa, tragica epopea dei Joy Division. Jon Savage è una garanzia anche quando fa parlare gli altri.