Top Tom e Flop Tom
Live dell’anno
The The – The Comeback Special (Live at the Royal Albert Hall)
Seguito con menzioni d’onore da Bruce Springsteen & E Street Band – The Legendary 1979 No Nukes Concerts, Oasis – Knebwoth 1996 e Johnny Cash – At The Carousel Ballroom
Il live di The The ha il pregio, oltre quello della bellezza, di fotografare un momento molto vicino a noi, dal momento che si tratta di un concerto del 2018, mentre gli altri sono ormai materiali d’archivio, in alcuni casi (il live di Springsteen) già noti e ascoltati.
Il miglior esordio (long playing):
Quest’anno un premio ex aequo a Dry Cleaning – New Long Leg e Squid – Bright Green Field, in modo diverso due esempi di un genere, il post-punk, a volte revivalistico a volte meno, che sta incontrando molti favori e producendo diverse nuove band interessanti.
La canzone dell’anno:
Mdou Moctar – Afrique Victime
Per quanti lamentano l’assenza di chitarre nel panorama musicale contemporaneo, ecco un chitarrista geniale come pochi per tecnica e feeling. Un particolare: non arriva dall’Inghilterra o dagli Stati Uniti. La title track di un disco bello nell’insieme è anche il manifesto del compositore nigerino e il simbolo della non-western music che si fa largo in un panorama più internazionale (in senso pieno) che in passato.
Il video dell’anno:
Lil Nas X – Industry Baby
Quando il pop mainstream fa quel passo in avanti necessario.
Menzione speciale per Lana Del Rey – Chemtrails Over the Country Club, piacevolmente fuori di testa.
Il testo dell’anno:
The Felice Brothers – Jazz on the Autobahn
Una scelta obbligata in tempi apocalittici.
La copertina migliore:
Lana Del Rey – Chemtrails Over the Country Club
Lana e le sue amiche, fotografate dalla sorella, nella sorridente normalità circondata da forze aliene e scie chimiche.
La copertina peggiore:
Sufjan Stevens & Angelo De Augustine – A Beginner’s Mind
Sufjian, perché? E soprattutto: cos’è???
Menzione per Papa Chubby: va bene che c’è stato il lockdown e ci siamo lasciati andare, ma così è esagerato
Potevano fare meglio:
Un disco di Nick Cave non era mai arrivato così in basso in un sito pieno di fans storici. Forse la collaborazione univoca con Warren Ellis comincia a stancare. Non sarebbe nemmeno il caso di continuare a nominare i Coldplay, nessuno si aspetta più un bel disco da loro. Santana, si sa, fa un disco buono e uno no, quest’anno è arrivato il secondo. Delusione per l’esordio di Finneas, da molti indicato come la mente del duo, ma sua sorella Billie fa decisamente meglio.
Potevano fare peggio:
Ci sono i ‘vecchi’: Neil Young sarebbe più alto in classifica se non fosse uscito fuori tempo massimo; David Crosby continua a sorprendere con un canto del cigno protratto nel tempo; non sono più tanto giovani nemmeno i Duran Duran, che piazzano un bel disco pop vecchio stile; e poi come non menzionare gli Abba, che non arrivano in classifica ma che certo non sfigurano con il loro ritorno. Su tutti, però, Lana Del Rey, partita agli esordi come una curiosità, e che piazza due dischi in classifica nello stesso anno.