David Crosby

David Crosby: 14 agosto 1941-18 gennaio 2023

I won’t stay for long, così si chiamava la canzone che chiudeva il suo ultimo disco in studio, For Free. David Crosby, in qualche modo l’aveva annunciato: “Non rimarrò per molto”.
Evidentemente Croz sapeva di avere poco tempo e alcune notizie lo davano ritirato dai concerti, ma era comunque un artista attivo. Non è stato così, e la sua scomparsa sembra senza dubbio imprevista, inaspettata e ingiusta, visto l’impeto creativo che ha contrassegnato la fase finale di una carriera lunghissima.
Crosby ha lasciato il suo segno nella storia del rock (e dei suoi derivati) prima con i Byrds della fase psichedelica, poi con le varie incarnazioni, più o meno litigiose, assieme a Stills, Nash e Young. Soprattutto ha creato, con qualche difficoltà, un corpus di opere soliste generalmente di grande qualità, tranne qualche mezzo passo falso e l’ostacolo della droga che lo ha penalizzato per lunghi anni (incluso un arresto con detenzione). Dall’ irripetibile esordio, If I Could Only Remember My Name, del 1971, fino al recentissimo Live At The Capitol Theatre, Crosby ci lascia un tesoro da scoprire, o riscoprire, a fronte di una dolorosa mancanza.

Una discografia consigliata:
The Byrds: Younger Than Yesterday (1967) (*)
Crosby, Stills, Nash & Young: Déjà Vu (1970) / 4 Way Street (1971)
Crosby, Stills & Nash: Crosby, Stills, & Nash  (1969)/ CSN (1977)
Crosby & Nash: Graham Nash/David Crosby (1972)
David Crosby: If I Could Only Remember My Name (1971/ For Free (2021)
CPR: Just Like Rainbow (2001)
(*) L’edizione in cd del 1996 contiene Lady Friend, uno dei brani più belli di Crosby con i Byrds, uscita nel 1967 come singolo 

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Recensore di periferia. Istigato da un juke-box nel bar di famiglia, si cala nel mondo della musica a peso morto. Ma decide di scriverne  solo da grande, convinto da metaforici e amichevoli calci nel culo.

Di Fausto Meirana

Recensore di periferia. Istigato da un juke-box nel bar di famiglia, si cala nel mondo della musica a peso morto. Ma decide di scriverne  solo da grande, convinto da metaforici e amichevoli calci nel culo.

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