Chris Eckman dal vivo a Savona, 4 marzo 2025.
Il concerto di Chris Eckman al Raindogs House di Savona ha dimostrato come il musicista originario di Seattle abiti il presente, sia artisticamente che geograficamente. Appare assai contento di essersi stabilito da qualche anno ormai in Slovenia e anche di aver ottenuto il consenso globale verso la sua carriera solista.
Accompagnato dai fidatissimi Blaz Celarec batteria e clarinetto, e Žiga Golob, al contrabbasso, Eckman ha speso ben poche parole durante l’esibizione, dominando la scena con la sua profonda voce e con la sicurezza del leader (tanto da meritarsi l’attenzione preoccupata del batterista e le numerose occhiate di consenso con il contrabbassista). L’unico vero commento è stato riservato a Drinking In America: “Quando l’ho scritta dieci anni fa l’America era sull’orlo dell’abisso. Ora è in fondo all’abisso”.
Dal vivo Eckman privilegia il suo repertorio più recente
I brani proposti hanno coperto, in gran parte, gli ultimi due dischi con l’eccezione della notevole Stranger, da The Last Side Of The Mountain (2008) e una bella cover, la classica Morning Dew, scritta da Bonnie Dobson e interpretata da molti tra cui i Grateful Dead. Il repertorio recente di Eckman si concentra su lunghe e rarefatte ballate, dall’andamento circolare e ammaliante. I rari picchi ‘rumorosi’ del concerto si limitano all’apporto, comunque moderato, della chitarra elettrica, tanto che il primo e unico assolo arriva a un’ora dall’inizio ed è pure assai breve. I delicati arpeggi vincono a man bassa e la scelta del contrabbasso acustico è certamente meditata. Il set, di media lunghezza, si conclude con un bis in controtendenza, un lento brano acustico, Where The Spirit Rests, dal disco omonimo del 2021.
Il pubblico accoglie la fine del concerto con applausi sinceri, dirigendosi verso lo sparuto banchetto del merchandising, evidentemente convinto della scelta “ora e qui” di Eckman, ovvero: gli Walkabouts? Chi erano costoro?
il video è di Nora Caracci, le foto sono di Fausto Meirana.