Premio Ciampi, Livorno. Serata finale, 8 dicembre 2018.
Fra tutti i premi musicali quello intitolato a Piero Ciampi sembra il più attento alle cose del mondo. Il manifesto programmatico della XXIV edizione diceva “Rioccupiamo le strade coi sogni”, in questo citando e modificando il titolo di un disco di Claudio Lolli, Disoccupate le strade dai sogni. E in effetti in un tempo di astio e paura quale il nostro i sogni ci vogliono. Come ad esempio sognare e progettare un’arte che racconti il mondo con attenzione.
Il ricordo di Claudio Lolli
Era ciò che faceva proprio Claudio Lolli, il cantautore bolognese da poco scomparso che nella serata finale del Premio Ciampi è stato ricordato da Paolo Capodacqua, che Lolli ha suonato per molto anni. Poi Capodacqua ha accompagnato Marco Rovelli (potentissimo nella sua rivisitazione di Maremma) per una struggente versione di La giacca. Da Lolli a Piero Ciampi si arriva attraverso I musicisti di Ciampi, dolente testo di Claudio recitato da Paolo Pasi con l’accompagnamento pianistico di Andrea Pellegrini.

I vincitori del Premio Ciampi
Una serata, dunque con due artisti volati altrove ma sempre ben presenti. E occorre dire che anche in quest’occasione Piero Ciampi si è dimostrato autore dotato di una polivalenza ancora non del tutto svelata. Ciampi è anche un catalizzatore di idee, sentimenti, atteggiamenti. Lo dimostra il geniale e politicamente scorretto Lorenzo Kruger, vincitore del premio per la miglior cover ciampiana, una Te lo faccio vedere chi sono io recitata/letta al cellulare in mezzo alla platea eppure perfettamente credibile.
I Frigo, vincitori del concorso nazionale, si mostrano anche loro scorretti riproponendo Il vino, forse il maggiore classico ciampiano, in versione fra rock e dance. Il risultato è il pubblico tutto in pedi a cantare in coro il pezzo. Ancora una nota sulla band fiorentina che pare pronta ad arrivare a un pubblico non solo di settore: i pezzi sono intelligenti e trascinanti e Tony Frigo un frontman con pochi uguali a livello nazionale.

Piero Ciampi, autore sempre attuale
Ciampi è ben presente anche all’interno dell’esibizione dell’Orchestra multietnica di Arezzo, organico aperto composto da “aretini provenienti da diverse parti del mondo”, come spiega il direttore Enrico Fink. Per l’occasione, insieme agli orchestrali ci sono l’attrice Isabella Ragonese (che legge il testo di Ho visto degli zingari felici di Lolli) e tre cantanti che rivedono Ciampi adattandolo con eleganza alla propria vocalità e al proprio stile: Paolo Benvegnù (Fino all’ultimo minuto), Ginevra Di Marco (Qualcuno tornerà) e Dente (Autunno a Milano).

Resta da parlare dei due nomi di spicco della serata, Roberto Vecchioni e Teresa De Sio. Fra canzone d’autore ed etno-rock hanno fatto la loro parte e l’hanno fatta bene. Piacciano o meno restano due “classici” . Come Piero Ciampi e il Premio Ciampi, d’altronde.
Le foto sono di Furio Pozzi, il video di Emilia Trevisani.