Fra collaborazioni e prove soliste, ecco Alessandra Celletti.
Per una volta lasciatemi scrivere anche di qualcosa che qualcuno penserà non esser nelle mie corde. Chi mi conosce sa invece che accanto al mio animo nostalgico pop coltivo colti ascolti ed è per questo che, in punta di dita, mi accingo a segnalarvi il nuovo lavoro di Alessandra Celletti (Cellettiblue), tesoro nazionale del pianismo e performer appassionata e iconoclasta nell’apparire.
Dunque, Alessandra non è certo l’ultima arrivata. Ha un bagaglio discografico di un certo rilievo, collaborazioni alte e altissime (qui cito solo Maroccolo e un tal Roedelius…), tributi eccellenti e rispettosi a Satie, ha tenuto una serie di concerti in giro per lo stivale sopra una camionetta ed ha la capacità tutta italiana di essere artista di talento che non ha nulla a che vedere con i talent e quindi nota solo ad appassionati e addetti ai lavori. Io sono sia una cosa che l’altra.
Alessandra Celletti – Cellettiblue, solo in vinile
Veniamo quindi all’album che si segnala, anche esteticamente, per essere esclusivamente in vinile e, non a caso, in una citazione Picassiana, blu anche nell’aspetto…. E che potete trovare acquistabile su Bandcamp direttamente dall’Artista. In un totale di 13 frammenti, suddivisi su due facciate, si ha la possibilità di intraprendere un viaggio nelle subliminali sensazioni che traspaiono da queste suggestioni sonore, a tratti invase da un troppo pieno in un troppo piano, a tratti sospese tra assenze alchemiche e inclinazioni a memorie prenatali.
L’ascolto e le emozioni di Cellettiblue
Inutile quindi disturbare l’ascolto con analisi di un frammento piuttosto che di un altro, laddove si intrasentono lezioni di piano e onde. Oppure colti richiami ad un neoclassicismo trasversale ancora necessario per non andare incontro all’accademia.
È assai probabile che l’abituale lettore di Tomtomrock si ritrovi a doversi confrontare con qualcosa di diverso rispetto a ciò che è abituato a fruire ma, fidatevi, questo è un disco importante. Non fate gli esterofili perché se arrivasse dalla ECM o similia lo avreste già comprato… Un disco dove si coglie tutta la carica eversiva del sentimento e, in questi tempi cupi, non è cosa da poco.
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