
L’incontro precedente tra i due cantautori, con Joe Henry alla produzione dell’ultimo disco in studio di Billy Bragg, Tooth & Nail, aveva originato uno dei lavori meno riusciti del cantautore e attivista politico inglese. La strana coppia si ripresenta ora al pubblico, armata di chitarre, armoniche e, naturalmente, di due biglietti del treno. Shine A Light è un viaggio a tema che ripercorre musicalmente la stagione d’oro del trasporto su ferro negli Stati Uniti, più o meno i tre decenni precedenti la seconda guerra mondiale.
Un disco davvero on the (rail)road
Il sottotitolo dell’album è Field Recordings From The Great American Railroad e mantiene quel che promette. Le canzoni (tranne una) sono eseguite direttamente dai binari, a bordo del treno o nelle stazioni durante il lungo percorso di un convoglio della Texas Eagle da Chicago a Los Angeles: un calvario di 65 ore e 4400 km. Ci sono brani che non potevano mancare come In The Pines (ripresa, con altro titolo, anche dai Nirvana) e The Midnight Special (da cui deriva il titolo del disco e a suo tempo nel repertorio dei Creedence Clearwater Revival) assieme ad altri meno sfruttati come la splendida The L&N Don’t Stop Here Anymore di Jean Ritchie e la Early Mornin’ Rain di Gordon Lightfoot, appena appena fuori tema.
Billy Bragg e Joe Henry cantano la storia sociale degli Stati Uniti
Nomi importanti come Leadbelly, Woody Guthrie, Jimmie Rodgers e Hank Williams sono naturalmente presenti con canzoni che coprono l’intero immaginario relativo alla linea ferrata: vagabondaggio, solitudine, duro lavoro e quel senso tutto americano del viaggio inteso come progresso e conquista. Un ottimo lavoro da parte di due artisti diversi in molti aspetti, a cominciare dai cappelli, ma uniti da un grande rispetto verso la storia complessa e affascinante di una nazione come gli Stati Uniti, e ai più grandi interpreti del suo patrimonio musicale.
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