Parte bene, con il singolo Darkest Lullaby, il nuovo disco dei Kasabian: Happenings.
Quando parte Darkest Lullaby, canzone d’apertura (nonché singolo) del nuovo disco dei Kasabian, Happenings, mi dico: non male! La canzone è molto pop, certo, ma ha una bella urgenza, una ritmica pimpante, arrangiamenti vagamente Abba (è un complimento) e insomma, certo meglio di quanto la band di Pizzorno aveva fatto sentire nel 2022 con The Alchemist’s Euphoria. Sono passati piacevolmente 3 minuti e ne restano altri 25 perché, scopro, questo Happenings è incredibilmente breve.
Poi, però, continua
Tuttavia, la successiva Call raffredda subito gli entusiasmi. Una canzone confusa, piena di effettacci di elettronica super cheap, meglio passare avanti. How Far Will You Go comincia veloce ma con lo stesso suono orrendo della precedente. Dura meno di due minuti ed è una fortuna. Molto meglio Coming Back To Be Good, naturale seguito di Darkest Lullaby, più ariosa, dimenticabilissima, ma almeno gradevole. Purtroppo, dalla successiva GOAT in poi, a parte una passabile Passengers, il disco è una rovina.
Poco da salvare per i Kasabian di Happenings
Sergio Pizzorno, che scrive tutto da solo e produce in compagnia di Mark Ralph, ha esaurito la benzina. I Kasabian non esistono più e questo Happenings si posiziona fra l’inutile e il deleterio, anzi i pochi sprazzi carini fanno rimpiangere ancora di più la band di un tempo, che non sarà stata sopraffina o innovatrice, ma che sapeva divertire, e molto.
Consiglio amichevole: dimenticare Happenings, sciogliere per due o tre anni i Kasabian, poi annunciare una bella reunion con l’ex vocalist Tom Meighan, che pure da solo ha combinato poco, e via di tour con gli hit del passato. Spero di essere smentita, ma non mi pare che ci sia un’altra soluzione possibile.
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